
Arte mesopotamica
Tutte le immagini dei capolavori di questo articolo sono anche stampe Pitteikon che trovi qui
Per tradizione dopo l’arte preistorica si parla dell’arte mesopotamica. Il periodo indicativamente parte da 3.500 anni a.C. fino al 1.700 a.C.
La Mesopotamia, situata tra i fiumi Eufrate e Tigri, corrisponde all'area geografica dell'attuale Iraq.


È in questo periodo che si avvicendano, purtroppo fin d’allora con guerre e stragi sanguinose, Sumeri, Accadi, Persiani e Babilonesi, ma nel campo artistico con maggiore vivacità creativa rispetto ad altri popoli.
In questa serie di scritti mi dedico esclusivamente alla pittura e alla creazione di immagini; pertanto, non includo numerosi manufatti artistici come statue o bassorilievi.
In questo periodo, i Sumeri semplificarono e stilizzarono i disegni riducendoli a simboli fonetici, inventando così la scrittura.
Si va da un simbolo che rappresenta un'intera parola a uno che indica un suono o una sillaba, permettendo rappresentazioni di significato più astratte.
Dal 2500 a.C. questo sistema di scrittura alfabetica si diffonde anche oltre la Mesopotamia.


In questo periodo è stato realizzato lo "Stendardo di Ur". Ritrovato nel 1927, consiste in pannelli di legno intarsiati e decorati con lapislazzuli, madreperla e altri materiali.
​
I due pannelli raccontano, da un lato, episodi di guerra e, dall’altro, scene di vita in tempo di pace. 
La struttura della composizione è a strisce, in questo caso disposte su tre fasce sovrapposte. Il senso di lettura è da sinistra a destra, iniziando dalla striscia in basso e procedendo verso l'alto.
La rappresentazione mostra il viso, le gambe e i piedi di profilo, mentre il torace e gli occhi sono raffigurati frontalmente.


I pittori dell’epoca non erano considerati artisti, ma semplici artigiani alla pari di stuccatori, decoratori e muratori specializzati che realizzavano esattamente ciò che gli veniva indicato.
 
L’arte mesopotamica era strettamente legata al potere religioso e politico e cercava di riflettere un’estetica legata all’ordine cosmico e divino.
Nella pittura, in particolare, era molto presente l’elemento decorativo. 
La porta di Ishtar, considerata una delle sette meraviglie del mondo antico, rappresenta un esempio straordinario di arte mesopotamica.

La Porta di Ishtar è una delle otto porte monumentali della città di Babilonia, costruita sotto il regno del re Nabucodonosor II intorno al 575 a.C. Questa porta era dedicata alla dea Ishtar, la divinità babilonese dell'amore, della fertilità, della guerra e del sesso.
Alta circa 14 metri e larga 11 metri era decorata con mattoni smaltati di blu e raffigurava scene mitologiche e simboli religiosi, come draghi, tori e leoni.

Anche in questo caso animali e persone sono puramente figure simboliche e diventano occasioni per decorazioni preziose e sorprendenti, perché destare meraviglia e manifestare potenza e ricchezza era il fine ultimo degli “artigiani” mesopotamici.


